La Manipolazione Viscerale risulta efficace nel porre rimedio a squilibri funzionali e strutturali del corpo, tra cui disfunzioni di tipo muscolo- scheletrico, vascolare, nervoso, urogenitale, respiratorio, digestivo e linfatico.
Il corpo si trova in uno stato di armonia e salute quando ogni organo è libero di muoversi.
La manifestazione del dolore può originarsi in un punto diverso del corpo rispetto alla zona di reale sofferenza: non sempre i dolori alla schiena dipendono dalla colonna, anzi capita spesso che tali problemi derivino da situazioni che riguardano i visceri addominali, toracici o pelvici. Si possono trovare in persone che soffrono di mal di schiena, o dolori cervicali, problemi, ad esempio, di mobilità del fegato, del colon, del rene, o dell’utero nelle donne.
I visceri, gli organi, sono sospesi, grazie ai legamenti che li sostengono, a strutture ossee, muscolari, fasciali appartenenti alle pareti del tronco. Inoltre la maggior parte degli organi sono circondati da sacche sierose, lubrificate da un liquido sieroso che è situato in una cavità chiusa su tutti i lati. Gli organi possono, quindi, scorrere reciprocamente.
Se questo sistema di scivolamento, però, viene alterato da stati infiammatori, da essiccazione, da fenomeni irritativi che influenzano la motilità del viscere stesso, da aderenze in seguito ad interventi chirurgici, da traumi o infezioni, si instaura quella che viene definitiva disfunzione viscerale, ovvero, alterazione delle componenti del sistema meccanico viscerale. Questo perché le aderenze e le tensioni possono alterare o restringere questi movimenti e stressare gli organi e la loro funzionalità. Liberare un viscere può significare quindi arrivare ad eliminare una sofferenza strutturale. Questo avviene anche con due o tre sedute perché la risposta al trattamento è quasi sempre immediata.
Trattamento del Reflusso Gastroesofageo.
Il trattamento e la cura del Reflusso Gastroesofageo è una delle principali indicazioni per le manipolazioni viscerali. Diversi studi e ricerche hanno dimostrato che l’azione dell’osteopatia viscerale tramite opportune tecniche specifiche sul diaframma possono ottenere numerosi benefici nella tenuta e nella capacità di funzionamento del cardias. Questo consente di avere degli ottimi benefici in tutta la sintomatologia del reflusso gastroesofageo che si presenta spesso con la pirosi, un bruciante dolore localizzato dietro lo sterno, il rigurgito, il dolore alla bocca dello stomaco o retrosternale aggravato da certi movimenti come piegarsi in avanti con la schiena, l’alito acido, il dolore aumentato dalla tosse o dalla espirazione, il singhiozzo e la tosse ricorrente, eruttazioni, nausee e crisi di broncospasmo, infine cefalee.
FONTI SCIENTIFICHE:
- Lynen A, Schömitz M, Vahle M, Jäkel A, Rütz M, Schwerla F. Osteopathic treatment in addition to standard care in patients with Gastroesophageal Reflux Disease (GERD) - A pragmatic randomized controlled trial. J Bodyw Mov Ther. 2022 Jan;29:223-231. doi: 10.1016/j.jbmt.2021.09.017. Epub 2021 Oct 13. PMID: 35248274.
- Eguaras N, Rodríguez-López ES, Lopez-Dicastillo O, Franco-Sierra MÁ, Ricard F, Oliva-Pascual-Vaca Á. Effects of Osteopathic Visceral Treatment in Patients with Gastroesophageal Reflux: A Randomized Controlled Trial. J Clin Med. 2019 Oct 19;8(10):1738. doi: 10.3390/jcm8101738. PMID: 31635110; PMCID: PMC6832476.
- Volokitin M, Song A, Peck MT, Milani S. Reduction and Resolution of a Hiatal Hernia Using Osteopathic Manipulative Treatment: A Case Report. Cureus. 2022 Jul 4;14(7):e26558. doi: 10.7759/cureus.26558. PMID: 35936129; PMCID: PMC9348512.
Trattamento delle Aderenze e delle cicatrici attive e patologiche.
Le cicatrici possono risultare essere attive, perturbanti, patologiche o neurologiche, ovvero, in una certa percentuale di casi, problematiche, come delle adesioni e aderenze dei piani fasciali. Da un punto di vista meccanico una cicatrice, quando presenta aderenze, puo’ essere pensata a delle graffette metalliche o delle mollette sui nostri vestiti che pinzassero tra loro sia gli abiti che la biancheria sottostante: immaginando di doverci muovere, ci troveremmo dei tiranti che limitano i nostri movimenti. Allo stesso tempo queste “graffette” potrebbero invece pinzare tra loro dei piani di scivolamento dove sia particolarmente significativo lo scorrimento di fluidi corporei (linfa, liquido sieroso peritoneale, ecc..) o dove siano alloggiati dei vasi: in tal modo, oltre al movimento, la cicatrice potrebbe influenzare anche la circolazione sanguigna o linfatica.
FONTI SCIENTIFICHE:
- Martingano D. Management of Cesarean Deliveries and Cesarean Scars With Osteopathic Manipulative Treatment: A Brief Report. J Am Osteopath Assoc. 2016 Jul 1;116(7):e22-30. doi: 10.7556/jaoa.2016.093. PMID: 27367961.
- Riquet D, Houel N, Bodnar JL. Effect of osteopathic treatment on a scar assessed by thermal infrared camera, pilot study. Complement Ther Med. 2019 Aug;45:130-135. doi: 10.1016/j.ctim.2019.06.005. Epub 2019 Jun 11. PMID: 31331549.
Trattamento del Colon irritabile
La sindrome del colon irritabile (o IBS, Irritable Bowel Syndrome) è una condizione molto comune e debilitante, che interessa circa il 10% della popolazione, soprattutto di sesso femminile, con un picco di incidenza tra i 20 e i 50 anni.
È caratterizzata da fastidio o dolore addominale, associati all’alterazione della funzione intestinale ed accompagnati da gonfiore e distensione addominale. L’intestino può essere stitico, diarroico oppure di tipo misto, ossia con alternanza fra stipsi e diarrea.
La sindrome è spesso associata ad altri disturbi come emicrania, ansia, fibromialgia e cistite ed è caratterizzata da un andamento fluttuante nel corso degli anni, che risente dell’influenza dello stress fisico e psichico.
Le cause sono molteplici, tanto che nello stesso individuo non è riconoscibile una singola causa scatenante, motivo per cui spesso viene fatta diagnosi di IBS per esclusione. La patologia può essere scatenata sia da fattori psico-sociali, cognitivi ed emotivi, sia da fattori biologici, tra cui ricorrenti alterazioni della flora batterica.
In generale la sindrome del colon irritabile è considerata la manifestazione funzionale dello squilibrio autonomico tra sistema nervoso ortosimpatico e parasimpatico, in base al prevalere dell’uno sull’altro si avrà l’alternanza tra stipsi o diarrea.
Anche se i complessi meccanismi fisiopatologici sono ancora oggetto di ricerca, è possibile riassumere alcuni meccanismi che caratterizzano il quadro clinico di questa sindrome:
Alterazioni della motilità intestinale. L’attività muscolare del colon, tesa a far procedere le feci fino allo sfintere anale, prevede un’attività basale composta da onde lente di contrazione, a cui si sovrappongono spinte più energiche, soprattutto in fase post-prandiale. Nel colon irritabile è presente un’alterazione sia nella frequenza contrattile del tono basale, sia nei tempi della risposta contrattile post-prandiale. I pazienti inclini a diarrea presentano questa dismotilità in misura maggiore rispetto ai pazienti inclini alla costipazione. Le attuali teorie ipotizzano che la causa sia riconducibile a un’iperreattività generalizzata della muscolatura liscia.
Iperalgesia viscerale. L’IBS è caratterizzata da un’anormale percezione della fisiologica motilità intestinale e da una sensibilità spiccata al dolore viscerale. I pazienti che ne sono affetti riferiscono infatti dolore diffuso in aree più ampie rispetto alla sede originale.
Patologie psicologiche. L’associazione tra disturbi psichiatrici come ansia e depressione e sindrome dell’intestino irritabile non sono state ancora definite con sufficiente chiarezza, così come non è chiaro se i disturbi psichici siano all’origine della IBS o viceversa. É certo però che l’alterazione dell’Asse Cervello-Intestino (Brain-Gut Axis) fa sì che si possa rilevare l’insorgenza di sintomi gastrointestinali in circa il 77% dei pazienti psichiatrici. L’asse ipotalamo-ipofisario potrebbe avere un ruolo nei disturbi della motilità, a causa dell’aumentata stimolazione ipotalamica di ormoni legati allo stress.
FONTI SCIENTIFICHE:
- Matsushita S, Wong B, Kanumalla R, Goldstein L. Osteopathic Manipulative Treatment and Psychosocial Management of Dysmenorrhea. J Am Osteopath Assoc. 2020 Jul 1;120(7):479-482. doi: 10.7556/jaoa.2020.076. PMID: 32598462.
- Müller A, Franke H, Resch KL, Fryer G. Effectiveness of osteopathic manipulative therapy for managing symptoms of irritable bowel syndrome: a systematic review. J Am Osteopath Assoc. 2014 Jun;114(6):470-9. doi: 10.7556/jaoa.2014.098. PMID: 24917634.
- Piche T, Pishvaie D, Tirouvaziam D, Filippi J, Dainese R, Tonohouhan M, DeGalleani L, Nébot-Vivinus MH, Payrouse JL, Hébuterne X. Osteopathy decreases the severity of IBS-like symptoms associated with Crohn's disease in patients in remission. Eur J Gastroenterol Hepatol. 2014 Dec;26(12):1392-8. doi: 10.1097/MEG.0000000000000219. PMID: 25357218.
Trattamento osteopatico in campo viscerale
La valutazione osteopatica del paziente con dolore addominale prende in considerazione l’interazione tra cinque differenti aspetti che coinvolgono il sistema muscolo-scheletrico: la postura e il movimento, la circolazione e la respirazione, le funzioni metaboliche e quelle comportamentali che possono aver concorso a generare il disturbo viscerale.
La valutazione dei diversi quadranti dell’addome prevede un’attenta osservazione da parte dell’osteopata per verificare la presenza di asimmetrie o di masse e trazioni superficiali, quindi si procede all’auscultazione, alla palpazione e alla percussione.
Esclusa la presenza di condizioni cliniche che richiedono l’intervento del medico, l’osteopata imposta il piano di trattamento con l’obiettivo di ridurre il dolore e le restrizioni di movimento che vengono riscontrate sui tessuti, sia manipolando il viscere in disfunzione sia tutte le strutture somatiche, prossime o a distanza, che influiscono negativamente sulla sua attività.
Oggetto del trattamento sono in generale le fasce che avvolgono l’organo con le strutture vascolari e linfatiche contenute, il tessuto che costituisce l’organo stesso (ad esempio nelle tecniche di drenaggio del fegato), la muscolatura liscia e, non ultime, le connessioni tra organo e struttura, sia quelle puramente meccaniche come i legamenti, sia quelle neurologiche.
Nel trattamento di una disfunzione viscerale possono quindi essere utilizzate le seguenti tecniche:
Manipolazioni spinali: qualsiasi disfunzione somatica riconducibile a una problematica viscerale dovrebbe essere trattata per ripristinare una buona mobilità rachidea e una buona conduzione nervosa periferica. Questo approccio include ad esempio manipolazioni HVLA, tecniche articolatorie o a energia muscolare.
Tecniche fluidiche: per migliorare l’ossigenazione dei tessuti e drenare i ristagni di sostanze di scarto del metabolismo cellulare vengono utilizzate tecniche di drenaggio dei liquidi, a cui si accostano manipolazioni del diaframma pelvico e di quello toracico, in virtù della loro funzione emodinamica. Per rinforzare il sistema immunitario possono essere introdotte anche tecniche sui dotti linfatici, che proprio nell’addome hanno la più grande struttura anatomica di raccolta, che si chiama cisterna del chilo.
Tecniche viscerali: direttamente indirizzate all’organo da trattare, con il fine di correggere i parametri disfunzionali e ridurre il dolore. Nel caso dell’intestino ad esempio esistono una serie di tecniche che possono migliorare il grado di distensione addominale e la funzionalità dell’organo attraverso il rilascio del mesentere o degli sfinteri che collegano i vari segmenti del tratto digerente, dal piloro alla valvola ileocecale.