Il dott. Paolo Comotti è iscritto al registro N. iscrizione 7236
L’osteopatia è una professione sanitaria basata su un approccio esclusivamente manuale centrato sulla persona che si integra con la medicina e le altre professioni sanitarie nella cura e nel mantenimento della salute dei cittadini. Individuata ufficialmente dalla legge 3/2018 con la pubblicazione del profilo professionale nella G.U. del 21/09/2021 è in via di regolamentazione.
L’osteopatia è un sistema di diagnosi e trattamento che pur basandosi sulle scienze fondamentali e le conoscenze mediche tradizionali (anatomia, fisiologia, ect..) non prevede l'uso di farmaci né il ricorso alla chirurgia, ma attraverso manipolazioni e manovre specifiche si dimostra efficace per la prevenzione, valutazione ed il trattamento di disturbi che interessano non solo l'apparato neuro-muscolo-scheletrico, ma anche craniale e viscerale (azioni sulla mobilità degli organi viscerali).
Inoltre a differenza della medicina tradizionale allopatica, che concentra i propri sforzi sulla ricerca ed eliminazione del sintomo, l'osteopatia considera il sintomo un campanello di allarme e mira all'individuazione delle cause alla base della comparsa del sintomo stesso.
L’osteopata collabora con diverse figure mediche specialistiche: ortopedici, fisiatri, neurochirurghi, oculisti, odontoiatri, ginecologi, otorinolaringoiatri, pediatri. Questo approccio multidisciplinare integra e migliora l’inquadramento diagnostico e l’iter terapeutico a vantaggio del paziente.
PRINCIPI DELL'OSTEOPATIA:
Unità del corpo
Come metodologia olistica (dal greco olos=tutto) l'osteopatia considera l'individuo nella sua globalità: ogni parte costituente la persona (psiche inclusa) è dipendente dalle altre e il corretto funzionamento di ognuna assicura quello dell'intera struttura, dunque, l'equilibrio psicofisico e il benessere.
Relazione tra struttura e funzione
Un corretto equilibrio tra struttura e funzione regala al nostro corpo una sensazione di benessere. Qualora tale equilibrio venga alterato (a causa di un trauma per esempio) si parla di disfunzione osteopatica, ossia di una restrizione di mobilità e perdita di movimento in una parte del nostro corpo (ossa, muscoli, organi, etc..).
Autoguarigione
In osteopatia non è il terapeuta che guarisce, ma il suo ruolo è quello favorire la capacità innata del corpo ad auto curarsi.
LE DIVERSE TIPOLOGIE DI APPROCCIO OSTEOPATICO: LE TECNICHE
STRUTTURALE
Le tecniche strutturali terapeutiche sono chiamate Thrust, secondo la nomenclatura americana, o tecniche ad alta velocità (HVLAT). Con queste manipolazioni, il terapeuta cerca di recuperare il movimento completo di un'articolazione bloccata e di normalizzare i riflessi neurologici. Si usano normalmente sulla colonna vertebrale e sono quelli che producono un suono udibile. La sua definizione esatta è "mobilitazione artificiale a bassa ampiezza e alta velocità". La tecnica Thrust è delicata, indolore e senza reazioni secondarie, senza pericolo se si rispettano le controindicazioni.
FUNZIONALE
Si tratta di tecniche delicate che accompagnano i tessuti del paziente nella direzione opposta al blocco. L'idea è quella di rilassare i tessuti in modo tale da annullare i riflessi neurologici che alimentano e mantengono le tensioni e i blocchi.
TECNICHE NEUROMUSCOLARI
Le tecniche neuromuscolari o muscolo-energetiche sono stiramenti in cui il paziente sarà invitato a collaborare con contrazioni muscolari volontarie che renderanno lo stiramento più efficace.
SACRO-CRANIALE
In osteopatia, si considera che il cranio ha un movimento proprio, attraverso le suture delle ossa che lo compongono. Questi movimenti sono di ampiezza molto piccola, a causa della fluttuazione del liquido cerebrospinale all'interno delle meningi che circondano il cervello e il midollo spinale. Il padre di queste scoperte fu William Garner Sutherland.
VISCERALI
Molte disfunzioni del sistema locomotorio o fisiologico sono causate da restrizioni della mobilità articolare viscerale, aderenze e fissazioni articolari viscerali. I visceri sono innervati a livello veretbrale e sono "attaccati" alle vertebre e ad altri visceri, sostenuti da muscoli, separati da fasce, ecc. I visceri fanno parte del sistema strutturale dell'individuo.
Il diaframma, che separa la cavità toracica da quella addominale con le loro rispettive pressioni, è il motore della respirazione e della mobilità degli organi e dei visceri. I suoi 24.000 movimenti al giorno non sono trascurabili, considerando che qualsiasi piccola alterazione nella sua funzionalità nel corso degli anni crea una quantità significativa di lesioni.
FASCIALI
Le fasce sono tessuti connettivi che avvolgono tutte le strutture del corpo (muscoli, visceri, meningi, ecc.) singolarmente e nel loro insieme, quindi possiamo dire che le fasce non solo coprono le diverse strutture del corpo, ma le collegano anche tra loro. Con movimenti, stiramenti e pressioni, l'osteopatia libera le restrizioni nella mobilità delle fasce, ottenendo un movimento muscolare più equilibrato e relazioni tra le strutture.